Abbiamo raggiunto Gianfranco nella Fortezza deI Castelli al Montefiore di Rocca Priora, dove insieme al fratello sta sviluppando il progetto del Calcio che abraccia le Città di Rocca di Papa, Rocca Priora e tutta l'area castellana.
Come si relaziona con i giovani che segue?
Il momento non è semplice, ma anche su questo il Covid e la pandemia ha solo rallentato la corsa per raggiungere l'obbiettivo. I ragazzi sono dei fratelli, degli amici, dei figli, bisogna andare oltre il discorso professionale. Per ottenere i risultati è necessario stabilire un rapporto di fiducia, La mia è una figura che può essere anche d’aiuto per la vita privata, molti ragazzi possono montarsi la testa nel loro cammino ed io sono qui per spiegare il comportamento da tenere e non far dimenticare mai il bagaglio di umiltà che va sempre portato sulle spalle.
Come arrivano i ragazzi al salto in Agonistica?
Un ragazzo oggi ha la fortuna di partire da solide basi sulle quali sono costruite le Scuole Calcio Italiane, ma negli uttimi 25 anni purtroppo non hanno ricevuto la formazione che fa nascere la voglia di emergere e non hanno imparato a soffrire, ai miei tempi borsa in spalla e via al campo, per raggiungere le giovanili della S.S. Lazio, che si allenavano a Tor di Quinto ricordo che uscivo alle 14:00 e rientravo 21:00 con i mezzi pubblici, quello mi ha formato! Poi il mondo del calcio è fatto di episodi di fortune e sfortune ma quello che impari da adolescente ti forgia per tutta la vita.
L'attività Internazionale
Negli ultimi anni ho lavorato in realtà professionistiche a Malta nello Sliema Wanderers dove abbiamo tentato la scalata per l'ambito posto in Europa League, ma le maggiori soddisfazioni e il consolidamento delle capacità di scouting le ho potute testare nei progetti svolti in Svizzera, Turchia ed Italia per impotanti club Europei e nell'imponente progetto voluto dla Principe Nigeriano che ha coinvolto oltre 5000 calciatori Africani, li ho potuto rivedere la voglia di affermarsi e lo spirito di sacrificio che serve al nostro calcio.
Cosa possiamo fare per migliorare?
Ripartire da società che hanno progetti validi e duraturi, società che garantiscano ad un bambino di entrare a 5 anni ed a 16 anni farlo affacciare nella Prima Squadra, nel mezzo seguire tutti i ragazzi allo stesso modo ed quelli più meritevoli, dare una possibilità di confrontarsi ed aspirare al professionismo. Ripristinare il concetto di merito e togliere dalla testa di ragazzi e sopratutto da quella dei genitori, l'invidia per il compagno di squadra, un compagno di squadra più bravo di te è il tuo compagno devi andarne fiero ed aiutarlo. Infine avere allenatori che contribusicano alla crescita di tutta la società, gli allenatori che pensano ai soli risultati lo fanno per loro stessi sacrificando la crescita dei gruppi.
Un'anno di stop tra il professionismo e l'approdo a Rocca Priora.
Il famoso bagaglio di umilità è quello che serve sempre, ne parlavamo sopra giusto?
A Rocca Priora si sta costruendo qualcosa di veramente importante, la pandemia ha fermato la mia esperienza in Venezuela e Colombia per la ripresa del campionato di Clausura, mi sono ritrovato nel progetto che è stato sposato dal Rocca Priora e Rocca di Papa e che ha gettato le basi del calcio nel bellissimo impianto del Montefiore, un vero fiore all'occhiello.
Qui in pochi mesi hanno ricostruito tutte le squadre dai piccolini alla prima squadra con la quale, stavamo raggiunengendo ottimi risultati, i frutti si vedranno alla ripresa, nulla è stato lasciato al caso, siamo nei dilettanti ma si ragiona si respira aria di professionismo.
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