Graziani, considerato uno dei pilastri della squadra, il Benjamin Button della Rocca Priora RDP si racconta!
Cosa rappresenta per te il senso di appartenenza? Fai calcio per i colori della tua città raccontaci cosa ti rende orgoglioso.
Beh credo che per un calciatore giocare per la squadra della propria città sia la cosa più bella di tutte, perché hai uno ogni domenica hai uno stimolo in più per fare bene. Ho iniziato a giocare a calcio a 5 anni proprio qui ,tante persone tutt’ora presenti in società mi hanno letteralmente visto crescere, quindi c’è un fattore affettivo veramente molto importante. Ho anche avuto la fortuna di vincere un campionato di prima categoria, cosa che non succedeva da più di 20 anni, e vedere il tuo paese festeggiare così è stato qualcosa di indescrivibile.
Giovane ma veterano, tenace e tecnico, ti sentì rappresentato da queste voci su di te?
Sono sempre stato considerato un “veterano” anche quando ero più giovane, credo per via del mio carisma e del mio agonismo adesso che sono uscito dal giro dei giovanissimi ho acquisito maggiore esperienza e consapevolezza dei miei mezzi, inoltre i duelli fisici con gli attaccanti mi esaltano e tirano fuori il meglio del mio repertorio.
Come ti trovi con il reparto difensivo a 3 modulo adottato dal mister Guazzoli?
Devo dire che Mister Guazzoli è il primo allenatore della mia carriera che adopera una difesa a 3 come modulo predefinito, e dopo la grande curiosità iniziale mi sono trovato sentito subito a mio agio e libero di poter tentare giocate difficili perché sono coperto dai miei due compagni di reparto che sono eccezionali, abbiamo un’intesa pazzesca dentro e fuori dal campo, credo che insieme formiamo una delle migliori difese rossoblù degli ultimi anni.
Quanto è difficile gestire il lavoro personale,la vita privata, con il calcio in tempi modi e disponibilità?
Purtroppo non essendo un professionista ogni calciatore dilettante sa che il calcio è un plus, una passione e per certi versi anche un lusso, non è sempre facile conciliare lavoro e vita privata con i molti impegni calcistici che si susseguono nella stagione,specialmente per chi come me è spesso costretto a turni di lavoro pomeridiani che non consentono di allenarsi col gruppo ma, con la dedizione e la volontà si può fare tutto e compensare questo tipo di deficit.
Nuove metodologie di lavoro dei mister sia fisico che tattico, come ti trovi e cosa ne pensi?
Con le nuove metodologie di allenamento in preparazione mi sono trovato benissimo, soprattutto dal punto di vista fisico sentivo il fisico in ottima forma, abbinare il lavoro fisico ad esercizi tecnici rende lo sforzo più divertente e leggero e inoltre si va ad allenare un principio di gioco fondamentale che è la tecnica. Adoro questo modo di lavorare e personalmente credo che sia l’unica strada per crescere come mentalità.
Società con i dirigenti storici e dirigenti muovi, cosa ne pensi,sei soddisfatto del loro operato e se sei legato con qualcuno di loro in particolare.
Sono molto soddisfatto della ventata di aria nuova che ha portato la nuova dirigenza, si respira aria di professionismo e si percepisce l’entusiasmo e la determinazione che la società sta mettendo in ogni singola iniziativa, ritengo che con la storica ed esperta vecchia società si sia creato un connubio perfetto e vincente. La persona con cui ho legato di più è sicuramente l’ex presidente Marco Rocchi, mio punto di riferimento da più di quindici anni, ma anche con gli altri dirigenti mi sono sempre sentito a casa.
Raccontaci il mister!
Il mister Guazzoli è un vulcano in continua eruzione, purtroppo abbiamo potuto lavorare con continuità pochi mesi e in pochissimo tempo ci ha subito inculcato la sua mentalità, la sua fame e i suoi valori e soprattutto è stato bravo a creare un gruppo sano e unito dove tutti si sentono parte integrante di un progetto, anche ora che siamo fermi il mister è sempre a mille e tiene alto il morale del gruppo quotidianamente anche se solo in maniera virtuale.
Cosa pensi sullo stop dei campionati e cosa ti aspetti dalla prossima stagione?
Credo che questo lungo stop sia una grande penalità, ognuno di noi sta perdendo tempo prezioso per la propria carriera, il mio pensiero va soprattutto a chi ha un’età avanzata e non ha più tanto tempo per giocare o a chi si è appena affacciato al mondo dei grandi e non può imparare i trucchi del mestiere e, infine ,a chi come me è nel fiore degli anni e ha voglia di spaccare il mondo ogni domenica e non può farlo. Mi auguro che la stagione 2021\2022 sia finalmente la stagione del ritorno alla normalità.
Il tuo pensiero sull' impianto sportivo del Montefiore visto che sono diversi anni che lo frequenti e sul campo in erba vera.
Come ho già detto Montefiore per me vuol dire casa, conosco ogni angolo, ogni centimetro del nostro centro sportivo e personalmente lo valuto uno dei centri sportivi più belli di tutto il Lazio,è sicuramente motivo d’orgoglio ma anche uno strumento da sfruttare per crescere come piazza e come realtà. Giocare ogni due domeniche su un campo maestoso come il Montefiore A lo considero un vero e proprio lusso, segnare ed esultare sotto la tribuna gremita una magia.
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